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di Lars von Trier, con Bryce Dallas Howard, Isaach de Bankolé, Danny Glover, Willem Dafoe, Lauren Bacall.
(Stati Uniti - Danimarca, 2005)
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Dopo DOGVILLE, il provocatore massimo in circolazione nei festival (viene da chiedersi che genere di distribuzione nelle sale avrà questo secondo episodio del trittico ) recidiva con MANDERLAY: stesso genere di spazio tutto da riempire che possiamo definire teatrale, stessi legami con la lettura e la storia, un'attrice feticcio anche se qui di una generazione precedente, Lauren Bacall al posto di Nicole Kidman. MANDERLEY è teoricamente un sequel: la Grace di DOGVILLE segue il padre con i suoi gangster fino in Alabama trovandosi immediatamente confrontata al razzismo. Reazione immediata della giovane Bryce Dallas Howard che chiede al genitore di concedergli alcuni dei suoi sbirri per ripristinare la decenza perlomeno all'interno della tenuta di Manderlay. Tra il dire e il fare c'è ovviamente di mezzo la contraddizione ed il cinismo della società: e se nel primo film si trattava d'imporre lo straniero, qui il tour de force riguarda l'ancor più impalpabile concetto di democrazia. Dovutamente scorretto, discretamente satirico MANDERLEY, più che ad un film tradizionale si avvicina ad una riflessione filosofica. Perché no, se non fosse che il procedimento comincia ad essere noto e forse macchinoso: passata la sorpresa, è in agguato il tedio.
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Il film in Internet (Google)
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Film dello stesso regista |
Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
da vedere assolutamente
da vedere
da vedere eventualmente
da evitare
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